Cod. 654 – La bottiglietta Pasqualina
Il viaggio di questa bottiglia che non trova un luogo dove sia giusto stare porterà a riflettere su un argomento che sta diventando pressante.
Il viaggio di questa bottiglia che non trova un luogo dove sia giusto stare porterà a riflettere su un argomento che sta diventando pressante.
“Libri in scena” la lettura ad alta voce arricchita dalla proiezione di immagini in tempo reale;
Ritrovare nelle radici della fiaba le difficoltà del crescere e del rapporto con gli adulti.
Narrazione classica e divertente di alcune tra le più famose fiabe della tradizione orale toscana, in un continuo confronto col pubblico
Lo spettacolo prende forma giocando sul suono e sulla musica dei nomi di ogni personaggio che si va a incontrare dietro le finestre chiuse del palazzo…
Un gioco di carte da scoprire: dietro ognuna di essa si cela un diritto fondamentale di ogni bambino…
Prendendo in prestito i paesi de “I viaggi di Giovannino Perdigiorno” di G. Rodari si vanno a comporre giochi musicali con le caratteristiche di ogni paese.
“Posso dire una cosa?” è il leitmotiv dello spettacolo: esiste la reale possibilità di comunicare ed esiste la capacità di ascoltare?
Lo spettacolo attinge alla novella di G. Orwell come veicolo per introdurre agli studenti, la crudeltà del bullismo e la poesia del fare gruppo e del considerarsi uguali al di là dell’aspetto.
Un viaggio alla scoperta di un modo sano, equilibrato e corretto di alimentarsi.
Uga e il suo amico-collaboratore Dolfo ci mostreranno un modo sano ed equilibrato di alimentarsi.
La fiaba ci spiega che un pranzo non è un semplice atto con cui ci si alimenta, ma è un linguaggio.