E la favola insegna che… Al lupo, al lupo!
La favola tradizionale – nata in Oriente, passata poi in Grecia, a Roma e in tutto l’Occidente – non era solamente un “intrattenimento per bambini”. Era una forma di pedagogia popolare, un modo non pedante o autoritario per tramandare esperienze – anche drammatiche – di vita vissuta, per mettere in guardia da comportamenti irresponsabili o da persone false e avide o per sbeffeggiare i presuntuosi e gli sciocchi. Una sorprendente caratteristica di queste favole, così come ce le hanno tramandate Esopo e Fedro, è la loro fulminante brevità. Lo spettacolo di Andrea Bruno Savelli fa propria questa sfida, ritrovando nel nostro presente, soprattutto nei social e nei mezzi di comunicazione, un’identica pulsione alla brevità, alla velocità, all’istantanea; con però una sostanziale differenza: la sparizione dei contenuti a favore dell’apparire, dell’esserci, della ricerca del consenso. Tre giovani d’oggi si muovono tra gli scenari di questa moderna civiltà dell’immagine – attraverso le fantasiose video-scenografie di Giuseppe Ragazzini – per recuperare quei contenuti perduti, alla cui ricerca parteciperanno direttamente anche i giovani spettatori dello spettacolo.
Uno spettacolo ispirato alle favole di Esopo e Fedro.

Testo e regia Andrea Bruno Savelli
Produzione Teatro della Toscana
Con Fabio Magnani, Diletta Oculisti e Vieri Raddi
Video scenografie Giuseppe Ragazzini
Tecnica Teatro d’attore e di narrazione
Età dai 6 agli 11 anni
Referente
Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze – Direzione Istruzione
Ufficio Progetti Educativi e Comunicazione
Contatti
Telefono 055 2625645
Email info.lechiavidellacitta@comune.fi.it
Date lunedì 5, martedì 6 e mercoledì 7 dicembre 2022
Ore 10:00
Durata 60 minuti
Sede Teatro di Rifredi, via V. Emanuele II, 303 Firenze
Biglietto
Il costo del biglietto è di 5,00 euro a bambino, ingresso omaggio per gli insegnanti accompagnatori fino a un massimo di due per classe.
Gli spettacoli della della sezione Il Cartellone sono prenotabili fino al 31 maggio.
Il solo invio del modello di “PRENOTAZIONE” senza la conferma da parte del Teatro NON garantisce l’accettazione della richiesta.
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